Il blog di Orvieto Linux User Group

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Presentati stamattina a Palazzo Negroni, sono organizzati dalla Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto” in collaborazione con l’Associazione OrvietoLUG – Linux User Group.

 

 Termine per le iscrizioni prorogato al 30 novembre.

 La Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”, in collaborazione con l’Associazione culturale di promozione sociale OrvietoLUG – Linux User Group, organizza una serie di corsi di formazione in informatica su tecnologie libere ed “open source” che sono stati presentati stamattina, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede del C.S.C.O. a Palazzo Negroni, alla quale hanno partecipato dirigenti e docenti degli Istituti Scolastici dell’Orvietano.

 I primi a partire, nel prossimo mese di dicembre, saranno i corsi “Linux – livello base” e “CoderDojo – Palestra per giovani programmatori”.

 Entrambi i corsi sono articolati in quattro lezioni, della durata di due ore ciascuna, che si terranno nel mese di dicembre. Per consentire una più estesa diffusione dell’offerta formativa e, quindi, una più ampia adesione da parte dei potenziali interessati, il termine per le iscrizioni è stato prorogato al prossimo 30 novembre.

 

Il primo sarà un Corso d’introduzione ed avviamento al sistema operativo GNU / LINUX, il primo esponente del software cosiddetto “libero” (Open Source) che viene, cioè, distribuito con una licenza che ne permette non solo l’utilizzo da parte di chiunque ed in qualsiasi circostanza, ma anche la modifica, la copia e l’analisi.

Il corso “Linux base è rivolto a quanti siano interessati a conoscere i concetti fondamentali del sistema operativo nelle diverse distribuzioni, installare Linux sul PC e gestire moduli e periferiche, configurare una rete di base.

 Quanti intenderanno proseguire il percorso di formazione su Linux potranno frequentare i successivi Corsi di livello intermedio ed avanzato: avranno così l’opportunità di acquisire competenze sistemistiche per padroneggiare le diverse distribuzioni Linux e configurare ed amministrare server e reti locali.

 

I CoderDojo sono club il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli. Le attività di formazione dei club ruotano intorno al gioco, allo scambio reciproco ed al peer learning (apprendimento tra pari).

 L’interesse del mondo della scuola per CoderDojo è in continua crescita e numerosi insegnanti si sono avvicinati come mentor ad un Dojo per apprendere i metodi giocosi, non competitivi e basati sul peer learning che fanno dell’ambiente CoderDojo una realtà in grado di trasmettere conoscenze apparentemente complesse anche ai più piccoli. Migliaia di bambini hanno già partecipato agli incontri italiani del movimento, imparando ad utilizzare linguaggi di programmazione come JAVASCRIPT ed altri tipi di linguaggi come HTML e CSS, creare piccoli videogiochi con SCRATCH e programmare hardware con ARDUINO.

 

Il Corso è rivolto specificamente alle ragazze ed ai ragazzi di età compresa fra i 7 ed i 13 anni, ma è aperto anche ai genitori ed agli insegnanti.

 

Per informazioni ed iscrizioni: www.orvietostudi.it ; Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”, Piazza Corsica n. 2 (ex Tribunale), tel. 0763.393496.

 

Orvieto, 10 novembre 2016

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

 

Approvato dall’Aula di Montecitorio l’odg presentato dal deputato del PD Carlo Emanuele Trappolino

 

La formula per diminuire i costi di funzionamento della Camera dei Deputati passa anche per l’adozione del software “open source”. Ne è convinto il deputato del Partito Democratico Carlo Emanuele Trappolino che, in occasione della discussione di ieri relativa al bilancio di previsione di Montecitorio, ha presentato un ordine del giorno con cui ha sollecitato l’aula ad una rapida migrazione da software proprietari a software “open source”. Non è solo l’azzeramento del costo delle licenze a sorreggere l’argomentazione di Trappolino. Ci sono infatti motivazioni intrinseche –la possibilità di poter disporre di un controllo totale del codice sorgente, la maggior sicurezza, l’interoperabilità e i formati aperti , l’indipendenza dal fornitore e la possibilità di riuso – a suggerire alle Pubbliche Amministrazioni di considerare il software “open source” quale punto di riferimento utile per i progetti di automazione, e-government, innovazione dei servizi al cittadino e alle imprese.

L’ordine del giorno di Trappolino, positivamente accolto dal collegio dei questori della Presidenza della Camera, con la sola richiesta di rendere i tempi di adozione meno stringenti, intende valorizzare le positive esperienze di migrazione di software proprietari a software “open source” già intraprese dalla tecnostruttura della Camera. In particolare, si tratta di completare l’adozione di software di produttività personale (videoscrittura, foglio di calcolo e presentazioni) in sostituzione ai pacchetti proprietari.

Vengo da una regione – ha detto Carlo Emanuele Trappolino a conclusione del suo intervento - che ha una legge del 2006 in materia di pluralismo informatico e da una città, Orvieto, che ha ospitato, nel 2009, l’Open Office Conference, una delle più importanti ‘kermesse’ del software ‘open source’. Penso che da quest’Aula possa arrivare un forte segnale a sostegno degli standard aperti e dell’innovazione tecnologica, proseguendo sulla strada ormai avviata da tempo, da questa amministrazione”.

 

 

22 settembre 2010

 

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